Prime Esperienze
Germania, visita a un "bordello" ricostruito
di anita69
01.12.2023 |
7.002 |
42
"Vi erano piccole giostre, fatte di cabine tipo negozi di vestiti una accanto all’altra, che avevano uno sportello all’altezza degli occhi..."
Il mio Gius mi racconta sempre delle meraviglie delle “case chiuse” che tanti anni fa in Germania e Olanda hanno anticipato la rivoluzione sessuale degli ultimi 20 anni anche in Italia. In quei paesi interi palazzi e quartieri erano dedicati ai giochi di sesso, aperti a uomini e donne maggiorenni.
Ogni palazzo aveva la sua specializzazione, frutto di una inventiva mediterranea applicata con teutonica organizzazione.
Trovavamo delle cabine telefoniche, divise in due, in una entrava una bella ragazza che avevi selezionato suonando un campanello, fra una decina, con foto allegata.
Tu uomo o donna stavi in una metà della cabina, nell’altra metà, divisa da un vetro, la ragazza era nuda. Vi era una piccola apertura comunicante dove potevi passare il denaro concordato e la ragazza eseguiva quello che tu chiedevi con l’aiuto di toys.
Si poteva masturbare, penetrare con vari oggetti, raggiungere l’orgasmo vero o finto che fosse e tu ti potevi masturbare davanti a lei.
Oppure vi erano stanze in cui entravi a pagamento e trovavi i primi glory hall estremizzati e all’incontrario, buchi in pareti di legno dove non spuntavano cazzi arrazzati, ma gambe, cosce, fica e culi di belle ragazze il cui resto del corpo rimaneva anonimo al di là del muro e i maschietti di qua potevano leccare, scopare, inculare la ragazza che si sentiva godere ma non si vedeva.
Vi erano piccole giostre, fatte di cabine tipo negozi di vestiti una accanto all’altra, che avevano uno sportello all’altezza degli occhi. Mettevi un Marco nella fessura giusta, si apriva lo sportellino e vedevi al centro su una piccola piattaforma ruotante una bella ragazza nuda che si toccava, di trastullava con toys, si penetrava con cento oggetti.
Trascorso un breve tempo si chiudeva lo sportellino e, se volevi continuare a vedere, dovevi mettere un altro Marco e si riapriva lo sportellino.
I giochi erano molti e non posso raccontarli tutti quelli che il maialino di Gius mi ha raccontato, più volte.
Perché vi dico questo? Perché questa estate in una breve vacanzina fatta assieme ad Amburgo, Gius mi ha portato a vedere una di queste "case chiuse" che hanno ricostruito recentemente per i patiti di allora.
Sono stata dentro con lui e poiché era possibile partecipare sia come clienti della Casa che, come attrici, lo abbiamo fatto.
Devo dire che appena entrata mi sono sentita in difficoltà…tanti giovani, alcuni con il cazzo fuori dai pantaloni si aggiravano fra le varie stanze, ognuna con la sua specialità.
Ero intimidita dal numero e dalla sfrontatezza dei giovani clienti desiderosi di provare i giochi che avevano fatto i loro padri.
Gius insisteva per farmi provare a fare l’attrice in alcuni di essi, ma avevo vergogna e timore.
Dopo aver bevuto un paio di snaps al bar interno, mi sono fatta coraggio e complice l’alcool che iniziava a fare effetto, sono entrata nella cosiddetta “cabina telefonica”.
Sedevo nella metà di una cabina tutta di vetro, con spettatori fuori e soprattutto un bel ragazzo dentro l’altra metà, con il cazzo di fuori, che aspettava che mi dessi da fare, anche se era separato da me da un vetro, con un foro per far passare il denaro.
Lui aveva infilato una banconota da 10 euro nel buco e mi invitava a prenderla.
Gius mi ha detto dopo che ero rossa come un peperone e molto impacciata…non sapevo che fare.
Avevo una camicetta bianca e una minigonna gialla, estiva.
Ho iniziato a togliermi la camicetta rimanendo in un reggiseno molto estivo e minuscolo, cosa accolta con un piccolo applauso degli spettatori esterni.
Mi sono fatta coraggio, ho allargato le cosce, tirato su la minigonna e ho abbassato gli slip, lentamente, guardando negli occhi il mio “cliente” e passando la lingua sulle mie labbra.
Ho visto il suo cazzo, che non potevo toccare, avere un sussulto, ed ergersi con forza verso l’alto e la cosa mi ha fatta avere una strizzatina alla fica.
Far godere, vedere un giovane virgulto tedesco inalberare il suo uccello per una Milf passatella come me, mi eccitava molto.
Mi sono sfilata gli slip, ho aperto bene le cosce e passando le mani sulla mia topa, l’ho allargata per fargliela vedere tutta.
Lui ha preso altri 10 euro, li ha messi nel buco e ha indicato i toys che facevano bella mostra in un angolo della mia cabina.
Non sono amante dei toys, preferisco la versione di carne ma per continuare il gioco ne ho impugnato uno, l’ho avvicinato alla mia fica, l’ho strusciato più volte fra le labbra aperte della topa, sul grilletto, per poi affondarlo nella caverna topesca.
Quando è entrato non ho potuto trattenere un gemito di godimento.
Ero in una cabina tutta vetri, con un ragazzo che pagava per farmi dare dei giochi di sesso, con una decina di uomini e donne che guardavano di fuori, compreso il porcello di Gius…e sono venuta per l’eccitazione.
Ho iniziato a scoparmi la fica con ritmo e godimento mentre il ragazzo si segava di brutto fino a sborrare sul vetro, con un grugnito leonino.
Mi sono ricomposta e sono uscita mostrando a Gius i 20 euro che avevo guadagnato.
Gius aveva in mente una idea fissa, che a me non convinceva, ma ormai mi ero eccitata e le barriere morali erano cadute.
Lui voleva che entrassi nella Glory hall, non quella normale con i cazzi che escono dai buchi, ma quella per le donne.
Gius mi ha condotto di là di una di queste pareti, mi ha fatto sdraiare su un lettino, che con il lato inferiore toccava un grande foro, in cui ho passato le gambe fino alla vita.
Dall’altra parte del muro, Gius mi ha alzato le gambe, le ha allargate mettendo le caviglie dentro due lacci posti in alto…per cui ero a gambe larghe, la fica e il culo esposto, le cosce spalancate e fissate in alto.
Ho visto dopo la foto ed era una posizione indecente ma molto erotica.
Tutti i passanti vedevano e si potevano servire liberamente delle mie grazie e io non vedevo nessuno.
Gius è tornato da me dietro il muro e ha iniziato a baciarmi, per distrarmi, credo.
Una attesa breve perché ho sentito delle labbra ed una lingua caldissima che iniziava a leccarmi fra le cosce prima, poi sempre più vicina alla fica, sul grilletto, dentro la caverna, ma anche fra le chiappe e sul buchino.
Leccava bene il ragazzo o la ragazza? Chissà? io vedevo solo il muro e Gius.
Non amo particolarmente essere leccata per molto tempo, mi dà ansia, struggimento, voglio subito il cazzo, ma questo era bravo e avendo le caviglie legate finivo per muovere incessantemente il bacino sotto i colpi della sua lingua.
Poi si è fermato e le lingue sono divenute due…una era più piccola, saettante, forse era una ragazza, che col il suo ragazzo si divertivano su di me.
Cominciavo ad eccitarmi di nuovo, Gius continuava a leccarmi bocca e poppe.
Infine, ho sentito la punta di un cazzo che si strusciava sulle labbra della fica, poi un altro, dovevano essere due i cazzi che a turno si strusciava sulla porta del mio ingresso privato.
Un colpo secco e un cazzo è entrato nella mia topa facendomi fare un sussulto, si è fermato in fondo al tunnel, poi ha iniziato a muoversi, rollava l’uccello di buona dimensione, dentro, lo tirava fuori e lo rimetteva dentro…lentamente…gustando la cosa con calma.
Infine, ha iniziato a scoparmi di brutto, facendomi godere e sbrodare copiosamente, mentre Gius mi strizzava le zinne.
Pensavo alla scena obbrobriosa di là del muro…la mia fica spalancata, scopata di brutto che colava liquidi in terra e tutti vedevano.
Ho sentito il caldo della borra dentro il preservativo e il suo cazzo uscire, ma il buco essere occupato subito da un altro…e la giostra è ripresa.
Adesso godevo e sbrodavo in continuazione e sentivo cazzi sempre diversi, o per lo meno così sembrava a me.
Gius per non farsi mancare nulla aveva chiamato dietro il muro due ragazzi che mi mettevano i loro cazzi a turno in bocca, ma il mio pensiero era sempre e solo alla mia fica, esposta, aperta, bagnata e disponibile a tutti i cazzi che passavano nella stanza.
Alle fine ho urlato basta…non ce la facevo più…aveva consumato tutti i liquidi del mio corpo…mi avevano distrutto la fica…meno male che nessuno aveva pensato di violare il mio buchino posteriore, così stretto e doloroso.
Gius il maiale mi ha tirato su dal lettino, mi ha portato al Bar per farmi riprendere con un Grog bollente.
Era incazzata con lui…ma avevo goduto così tanto che l’incazzatura mi è passata velocemente.
Abbiamo interrotto in giro turistico nelle altre stanze, le prime due mi erano bastate.
La sera, cena romantica sul porto, a gustare una eccezionale sogliola atlantica con la frutta esotica, come fanno loro e un riesling eccezionale.
Anita
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.